Piano d’azione per il settore automotive

La Commissione Europea ha annunciato un ambizioso Piano d’Azione per il settore automotive, con l’obiettivo di rafforzare la competitività dell’industria automobilistica europea e accompagnarla nella transizione verso la decarbonizzazione. Il piano, che sarà presentato ufficialmente il 5 marzo, è il risultato di un dialogo strategico avviato il 30 gennaio con i principali attori del comparto: produttori, fornitori, sindacati e stakeholder del settore.

Un settore chiave per l’economia europea

L’industria automobilistica rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia europea. Con oltre 13 milioni di posti di lavoro tra diretti e indiretti e un contributo di circa 1.000 miliardi di euro al PIL dell’UE, il comparto automotive è cruciale per la prosperità economica e la mobilità nel continente. Tuttavia, le sfide legate alla transizione ecologica, alla competitività globale e alla digitalizzazione impongono un ripensamento strategico per garantire la leadership europea nel settore.

Il dialogo strategico: un confronto per il futuro dell’automotive

L’iniziativa lanciata dalla Presidente Ursula von der Leyen mira a costruire un’azione condivisa tra istituzioni e aziende per affrontare le criticità del settore. Il Commissario Tzitzikostas è stato incaricato di sviluppare il piano, che beneficerà delle analisi e delle proposte emerse dal tavolo strategico.

I principali temi di discussione includono:

  • Innanzitutto, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico, fondamentali per mantenere il primato industriale europeo e garantire un vantaggio competitivo nel mercato globale
  • Inoltre, la transizione ecologica e la decarbonizzazione, con particolare attenzione all’elettrificazione della mobilità, rappresentano una priorità per rispettare gli obiettivi climatici dell’UE
  • Allo stesso tempo, la competitività e la resilienza del settore sono essenziali per affrontare la crescente concorrenza internazionale e proteggere l’industria automobilistica europea
  • Parallelamente, le relazioni commerciali globali e la parità di condizioni con gli altri mercati giocano un ruolo cruciale per evitare squilibri competitivi e garantire equità nelle esportazioni e nelle importazioni
  • Un altro punto chiave è la semplificazione normativa, necessaria per ridurre la burocrazia, accelerare i processi decisionali e favorire nuovi investimenti
  • Infine, l’ottimizzazione dei processi produttivi è fondamentale per aumentare l’efficienza, abbattere i costi e migliorare la sostenibilità dell’intera filiera

Un piano d’azione per rafforzare il settore

Il piano d’azione per l’Automotive si baserà sulle discussioni avviate durante il dialogo strategico e su una consultazione pubblica, che coinvolgerà aziende, lavoratori e cittadini interessati alle sfide del settore. L’obiettivo è elaborare strategie concrete per sostenere la transizione e garantire un futuro sostenibile per l’industria automobilistica europea.

Quattro commissari europei guideranno specifiche aree di intervento:

  • Hoekstra si occuperà della transizione ecologica e delle strategie per l’azzeramento delle emissioni
  • Séjourné supervisionerà la catena del valore industriale, per rafforzare la produzione europea
  • Virkkunen lavorerà su innovazione e digitalizzazione, per promuovere le tecnologie emergenti
  • Mînzatu si concentrerà sulle competenze e sugli aspetti sociali, per garantire la riconversione dei lavoratori

Un futuro sostenibile per il settore automotive in Europa

“La nostra industria automobilistica si trova a un bivio cruciale. Dobbiamo agire rapidamente per affrontare le sfide del futuro e garantire che il settore resti competitivo a livello globale”, ha dichiarato Ursula von der Leyen. “Questo dialogo è il primo passo per costruire una strategia solida e condivisa, che sarà formalizzata con il Piano d’Azione il 5 marzo.”

L’industria europea dell’auto ha davanti a sé una sfida storica: guidare la rivoluzione della mobilità senza perdere terreno nella competizione globale. Il piano d’Azione della commissione europea rappresenta un’opportunità per affrontare questa transizione in modo efficace, assicurando crescita economica, innovazione e sostenibilità.

omologazioni del settore automotive e fondo automotive

Decarbonizzazione: il rischio di multe per il settore automotive

Il tema più urgente sul tavolo è la neutralità climatica. Il regolamento europeo prevede limiti sempre più severi sulle emissioni di CO2:

  • 93,6 g/km nel 2025
  • 49,5 g/km nel 2030
  • 0 g/km dal 2035, con il bando delle auto a combustione interna

Per ogni grammo oltre il limite, i costruttori rischiano una multa di 95 euro per veicolo, un peso economico che, di conseguenza, può tradursi in miliardi di euro di sanzioni.

Cosa accade con il calo delle vendite di auto elettriche

Nel frattempo, con il calo delle vendite di auto elettriche e la progressiva riduzione degli incentivi in molti paesi, i produttori si trovano a dover adottare misure drastiche per evitare le pesanti sanzioni previste dalla normativa. A questo proposito, stanno valutando diverse strategie, tra cui:

  • In primo luogo, la riduzione della produzione di auto termiche, una soluzione mirata ad abbassare la media delle emissioni e garantire il rispetto dei parametri imposti dalle normative europee.
  • In aggiunta, l’acquisto di crediti di CO₂ da case automobilistiche più virtuose si sta rivelando una pratica sempre più diffusa, già adottata da alcuni gruppi per compensare il superamento dei limiti di emissione.
  • Infine, cresce la pressione sulle istituzioni affinché vengano ripristinati, su scala europea, gli incentivi all’acquisto di veicoli a zero emissioni, una misura considerata essenziale per sostenere il mercato dell’elettrico e accelerare la transizione ecologica.

Parallelamente, l’Acea, l’associazione delle case automobilistiche europee, ha chiesto alla Commissione di cambiare approccio, passando “da un sistema basato sulle sanzioni a uno basato sul mercato e sulla domanda”. In questo contesto, i produttori sollecitano una revisione degli obiettivi fissati per il 2035, auspicando una maggiore flessibilità nella transizione verso la mobilità sostenibile.

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